Appalti facchinaggio, la gara mette a rischio contratti e posti di lavoro

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Non si ferma la protesta dei lavoratori della Filt Cgil impiegati nel servizio di facchinaggio della Regione che, dopo la protesta di stamattina sotto l’assessorato agli enti locali, annunciano un nuovo presidio, martedì mattina, dalle 10 alle 13 sotto il palazzo del Consiglio regionale.

 

“Siamo preoccupati – ha spiegato Massimiliana Tocco della segreteria regionale Filt – per gli esiti della gara d’appalto che mette a rischio i livelli occupazionali e potrebbe portare all’applicazione di un contratto con stipendi ridotti da 1100 a 700 euro al mese”. Due i nodi critici denunciati dalla Filt: da una parte la riduzione dell’organico da 26 a 23 lavoratori prevista nel capitolato, dall’altra gli eccessivi anomali ribassi proposti da qualche azienda che ha partecipato alla gara (si parla di un milione di euro di ribasso su un appalto di quattro milioni).

 

In tarda mattinata una delegazione di lavoratori guidata da Massimiliana Tocco è stata ricevuta dal capo di gabinetto dell’assessore e, nel corso della riunione, è emerso che la Centrale di committenza della Regione ha istituito una commissione che si occuperà di valutare la congruità dei ribassi. Alla fine dell’incontro la Filt ha confermato le preoccupazioni sul futuro dei lavoratori e deciso di andare  avanti con la mobilitazione.

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