Assemblea Mem, no al contratto Multiservizi

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Stamattina si è svolta alla Mem una nuova assemblea dei lavoratori del sistema archivistico e bibliotecario del Comune di Cagliari, che rivendicano l’applicazione del contratto Federculture e non quello attuale, Multiservizi, applicato dalla cooperativa che gestisce il servizio. Fra le priorità, il rispetto delle clausole sociali e, quindi, dei livelli occupazionali in caso di nuove gare d’appalto.

Nel corso del confronto organizzato dalla Fp di Cagliari, il sindacato ha reiterato la richiesta di un impegno da parte dell’amministrazione comunale, che eroga il servizio con fondi regionali, affinché le imprese siano responsabilmente vincolate all’utilizzo del contratto di settore. A proposito delle risorse trasferite dalla Regione agli enti locali per la gestione di biblioteche e archivi storici, il sindacato ricorda che sono quantificate sulla base dei parametri economici del contratto Federculture (ne parla ad esempio la delibera regionale 50/47 del 2009) . “È già questa una indicazione chiarissima  – fa notare il segretario della Fp di Cagliari Giorgio Pintus- ma se per diverse amministrazioni comunali non è sufficiente, allora é necessario che la Regione regolamenti la materia e chiarisca una volta per tutte quale contratto debba essere applicato”. Non a caso la categoria ha chiesto un incontro all’assessore regionale Claudia Firinu.

Secondo la Fp, questo chiarimento è un passaggio fondamentale per sciogliere ogni eventuale libera interpretazione da parte dei Comuni, “in modo da scongiurare fenomeni di dumping contrattuale”. In questa direzione va anche un protocollo firmato pochi giorni fa da sindacati e Legacoop, nel quale si formalizza l’impegno ad applicare il contratto collettivo di riferimento e a intraprendere azioni comuni per sollecitare l’impegno delle istituzioni in questa direzione.

“A Cagliari però – conclude il segretario territoriale Fp Giorgio Pintus – esiste già uno strumento importante che dirime la materia, il protocollo sugli appalti pubblici firmato nel 2011 da Comune e parti sociali, il problema è che non viene applicato”.

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