Gruppo Moltiply, a Elmas e Monastir è stato di agitazione
Sono in stato di agitazione gli oltre 300 dipendenti delle sedi di Elmas e Monastir della società del Gruppo Moltiply che forniscono attività di credito e assicurative per piattaforme online come Segugio.it, Mutuionline.it, PrestitiOnline.it e Trovaprezzi.it. Il Gruppo – del quale fanno parte diverse aziende leader nel settore dei servizi di outsourcing per processi di credito, asset management e gestione dei sinistri assicurativi – ha preso il via vent’anni fa proprio a Cagliari da una start up con poche decine di dipendenti e poi si è espanso, anche grazie a fusioni e acquisizioni, fino a contare varie sedi in Italia e all’estero, migliaia di lavoratori e ricavi e utili milionari. “Una ricchezza – sottolinea il segretario Filcams Cgil Cagliari Simone Congiu – che l’azienda non ha mai voluto condividere con i lavoratori, veri artefici di questi ottimi risultati”.
All’orizzonte inoltre, c’è la preoccupazione relativa all’apertura della sede di Matera, nella quale, nonostante le rassicurazioni dell’azienda sul fatto che non ci sarebbero state ripercussioni a Cagliari, è stata spostata un’attività e alcuni lavoratori hanno ricevuto le lettere per il trasferimento. Ora la preoccupazione è che il Gruppo decida di spostare a Matera altri servizi e, di conseguenza, altri lavoratoti.
Intanto, nonostante l’avvio delle trattative portate avanti dalla Filcams Cgil, l’azienda continua a negare ogni disponibilità a un accordo complessivo per migliorare le condizioni economiche dei lavoratori e delle lavoratrici. “Un atteggiamento ancor più deprecabile se si pensa che il 2023 è stato un anno di crescita enorme, con più di 400 milioni di euro di ricavi”. Nel frattempo, l’azienda ha scelto di assegnare, in modo del tutto discrezionale, parziale e temporanea, trattamenti economici aggiuntivi ad personam, secondo una modalità che il sindacato non può certo considerare soddisfacente. Ad aggravare ulteriormente la situazione, l’erogazione di trattamenti aggiuntivi come i buoni pasto a dipendenti di altre sedi come Milano, con grave discriminazione per chi opera nelle sedi della Città metropolitana di Cagliari. Anche su altre richieste, come quelle legate all’aumento dei giorni di lavoro agile sperimentato positivamente in pandemia, l’azienda ha risposto negativamente.
Insomma, sono molteplici le ragioni di questa mobilitazione che per ora è sfociata in uno stato di agitazione ma che potrebbe inasprirsi se l’azienda non dovesse fornire rassicurazioni adeguate sul futuro occupazionale dei lavoratori e delle lavoratrici di Cagliari e sulle azioni per migliorare le condizioni economiche e la qualità del lavoro.