Porto canale, riparte la mobilitazione

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Sono passati oltre due anni dalla dismissione della Cict e ancora non s’intravvede alcuna soluzione per il reimpiego dei circa duecento lavoratori del porto industriale e per il rilancio di un’infrastruttura strategica per tutto il territorio”: così la Filt Cgil Cagliari sulle ragioni del presidio organizzato insieme a Fit Cisl e Uiltrasporti, tutte le mattine da ieri fino a venerdì, davanti alla sede dell’Autorità portuale del mare di Sardegna.

La Filt Cgil sottolinea che “stiamo parlando di una forza lavoro già formata e altamente professionale, capace di rilanciare la competitività dello scalo e che punta, quindi, ad avere un’occupazione piuttosto che un sostegno al reddito”.

In attesa di una prospettiva di sviluppo che renda nuovamente operativo il terminal, il sindacato auspica che il Mims (ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili) presenti, sostenga e faccia approvare nella legge di bilancio l’istituzione dell’Agenzia per il lavoro portuale: “Non è accettabile rinviare ancora, anche il porto di Cagliari ha tutti i presupposti per poter realizzare questo valido strumento utile a impiegare da subito i lavoratori in tutte le attività del porto”.

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