Sicurezza nel lavoro: ispezioni su cave e miniere ai minimi storici

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Anche per il 2014 l’attività ispettiva nelle attività estrattive di cave e miniere svolta dall’assessorato all’Industria attraverso un Ufficio dedicato, è ridotta ai minimi termini. La denuncia è del segretario Cgil Carmelo Farci, componente del Comitato regionale di coordinamento per la salute e sicurezza nei luoghi lavoro che ha recentemente approvato il Piano operativo di vigilanza con gli obiettivi dei soggetti coinvolti nella vigilanza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro. “Chiediamo al nuovo assessore se non sia possibile fare uno sforzo in più” – ha detto Carmelo Farci in riferimento ai rischi a cui sono esposti i lavoratori nelle 755 attività del comparto (fonte assessorato) sparse per la Sardegna.

Il Piano operativo prevede purtroppo “un’attività ispettiva modesta, ulteriormente ridotta rispetto al 2013, palesemente sotto dimensionata rispetto alle reali esigenze del settore estrattivo, in relazione ai compiti di istituto attribuiti al Servizio dalla normativa vigente”. In effetti, nelle previsioni di bilancio 2014 emerge che “il budget possibile sarà presumibilmente inferiore a quello fissato nel 2013” (12 mila euro).

“Il tema della sicurezza nel lavoro è prioritario per il sindacato – ha detto Carmelo Farci – non possiamo permetterci carenze o risparmi, e soprattutto non possiamo abbassare il livello di guardia in una regione in cui il numero degli infortuni e incidenti mortali resta altissimo nonostante il crollo dell’occupazione”.

L’analisi dei dati nel lungo periodo dimostra che occorre fare molto di più, nella formazione,  prevenzione e vigilanza: gli infortuni denunciati all’Inail dal 2000 al 2012 sono diminuiti solo del 22,8 per cento, un dato nettamente inferiore al decremento medio nazionale (-32 per cento). Gli infortuni gravi (soprattutto Agricoltura e Costruzioni) sono in aumento nel periodo 2000-2010, in flessione nel 2011 e in crescita nel 2012. C’è stato inoltre un incremento progressivo delle malattie professionali (19.358 malattie denunciate dal 2000 al 2012) negli ultimi sette anni, in quasi tutti i settori produttivi: fenomeno correlato a diversi fattori come la maggiore attenzione dei lavoratori esposti e dei medici competenti, l’introduzione delle nuove tabelle delle malattie indennizzabili, gli effetti delle esposizioni ai rischi nel corso degli anni precedenti.

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